Domenica ritorno al Cucco

18/06/2017, Grotta di Monte Cucco.

Durante la settimana scorsa è uscita fuori la possibilità di tornare al Cucco per un obiettivo un po’ più ambizioso e allora ho pensato che poteva essere una bella occasione di rimettermi alla prova. Durante l’inverno, per impegni di lavoro, non sono riuscita ad andare quasi mai in grotta e l’ultima volta prima di domenica era stata il 30 aprile…

Gli obiettivi erano diversi: recuperare una corda e riarmare il Canin, recuperare un sacco personale dimenticato il giorno dell’esercitazione del soccorso e ritirare un po’ del doppino steso per la stessa occasione ai primi di giugno.

La meta era arrivare oltre i cunicoli del vento.

Alla fine decido di unirmi alla squadra con Lucia e Gabriele.

Ritrovo alle 8 a PSG da Bella Napoli, arriviamo all’ingresso del Cucco  intorno alle 9.45. Lì troviamo Lorenzo e Matteo che si preparavano per il loro “giretto”.

Entriamo verso le 10.15, i Terni sono quasi vuoti, li oltrepassiamo facilmente. Inizia la discesa inesorabile J prima destinazione il Canin. La Burella è meravigliosa come me la ricordavo da novembre, e come in quell’occasione mi ha fatto pensare alla Commedia di Dante (deformazione professionale). Gabriele la percorreva per la prima volta, ed io ero curiosa di sapere la sua impressione J. Mentre raggiungiamo la nostra meta ci fermiamo a bagnare la corda all’Orco, prima beviamo ovviamente. Mentre mangiamo Lucia arma la finestra del Canin. Scendiamo tutti. A novembre ero arrivata fino all’affaccio, ed era già stata un’impresa (possibile grazie alla pazienza di Rudy).

Tornarci è stato molto emozionante, ci abbiamo impiegato meno tempo, ero più consapevole e leggermente meno insicura nelle manovre rispetto al passato. Gironzoliamo un po’ per il campo interno, mettiamo un po’ in ordine, poi ci addentriamo nei cunicoli del vento. Li facciamo tutti strisciando sulla schiena, mentre strisciavo pensavo “cacchio…ma sta frattura è proprio scomoda ”… in tutta onestà me li aspettavo diversi e mi hanno sorpreso. Credo di aver collezionato lì tutti i lividi che ho ad avambracci e ginocchia

Arriviamo alla pala con cui hanno scavato la deviazione per raggiungere il primo meandro del Cucco Libero. Che emozione leggere quel cartello, lo avevo sempre sentito nominare e mo’ ero li 🙂

Lucia mi fa andare davanti per percorrere il meandro e vedere il lavoro dei GLD. Non mi aveva detto nulla sul posto in cui finiva, ed è stato strano ad un certo punto entrare in quella saletta, la base del terzo ramo, e cambiare di nuovo prospettiva e paesaggio. Ora ci trovavamo in una sala cilindrica, con un diametro piccolo rispetto alla sua altezza. Una corda prometteva di condurci in posti ancora più sorprendenti, ma per domenica bastava così. Siamo tornati sui nostri passi, prima, sulla via verso la cascata bianca, avevamo recuperato il sacchetto del soccorso.

Ora non ci rimaneva che risalire. I cunicoli in salita sono stati impegnativi, La Burella anche…Gabriele è andato avanti, io ho faticato un po’ di più per lo scarso allenamento, ma alla fine alle 19.15 eravamo in turistica.

L’unica disavventura è stata al secondo tiro del Terni in risalita, al pendolo. Per slongiarmi mi sono sbilanciata e la corda mi ha letteralmente scaraventato sul bordo della roccia…’na botta J Lucia si è subito preoccupata…sinceramente anch’io, mentre volavo, un po’ ero in pensiero

La botta è stata rumorosa perché sul fianco avevo il discensore appeso insieme ad un po’ di moschettoni. Me la sono cavata con un livido a forma di discensore sull’esterno coscia…e con la preoccupazione “azz…me sa che ho abbozzato il discensore!!!”

Uscendo ho fatto il bagno ai laghetti Terni, credo confermando una tradizione/profezia tutta personale…ovvero…” Vale, quando arrivi al Canin uscendo cadrai nei laghetti J”

Bagno piacevole comunque!

 

Ecco…questo è stato il mio ritorno al Cucco dopo tanto tempo. Spero di non avervi annoiato.

Ero stanca alla fine, ma non ho mai perso la calma e questo mi pare un bel risultato. Ho avuto l’occasione di esercitarmi e anche di raggiungere una meta leggermente più importante di quella precedente. Mi sono divertita. Direi che posso definirla una giornata grandiosa.

 

Voglio ringraziare Lucia per il suo tempo, la sua pazienza (per la pazienza pure Gabri) e per questa occasione.

Approfitto anche per ringraziare Eugenia e Pattuglia che in questi ultimi mesi si sono resi disponibili per insegnare qualche cosa in più a noi neofiti J e un grazie anche a tutti quelli che hanno cercato di insegnarmi qualcosa da quando sono arrivata

Senza essere troppo smielata, che proprio non mi vien bene esserlo, voglio dire però che questa è una delle cose belle di questo gruppo. Il condividere e il mettere a disposizione il proprio tempo per insegnare a chi ha voglia di mettersi in gioco.

 

Besos

A giovedì!

 

Valentina

 

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