Rilievo Saracco

30/08/2014, Grotta di Monte Cucco.

Questo fine settimana non possiamo fare come al solito un campo interno e allora ci dedichiamo al rilievo nella zona del Salone Saracco. Partiamo da Perugia in tre, io, Stefano e Lorenzo, la giornata è bellissima il vento quasi niente ed alle 9 di mattina già si sente il sole che scalda forte rendendo l’avvicinamento un bagno di sudore. Lungo il sentiero tra una chiacchiere e l’altra mi fermo e dico “ma quello è un sasso o una bessa?” Da lontano giù sul pendio non si capiva cosa fosse, magari un pallone da calcio, poso il sacco e inizio ad avvicinarmi fino a quando mi rendo conto che era un fungo gigante, anzi no erano due, a quel punto incuriositi anche Lorenzo e Stefano scendono per vedere da vicino e dopo qualche foto di rito li prendiamo così da tenerli in quel frigorifero naturale chiamato Cucco, vi garantisco che fritti erano proprio buoni, fatti al sugo chiedete a Lorenzo. Dopo questo piacevole imprevisto entriamo con solo materiale da rilievo, lungo la discesa recuperiamo una corda del gruppo levandola dal Baratro visto che di vie armate ne bastano due, usandola poi per montare un traverso che raggiunge i rami alti del Saracco, zona molto labirintica con molte gallerie che si intrecciano tra loro, dove a monte finiscono tutte su strette fessure semi ostruite da fango e a valle sono tutti sfondamenti che danno sul Saracco. All’interno di una galleria notiamo un camino alto circa 10m il quale non presenta segni di passaggio ma che non possiamo risalire per mancanza del trapano e della corda. Rileveremo tutta questa zona labirintica tranne una galleria. Prima di questo avevamo rilevato la seconda galleria in fondo al Saracco completando quasi totalmente la zone se non fosse che da li parte la vie per il fondo. Noteremo anche un laghetto all’interno del Saracco nascosto da grossi blocchi di crollo, non si capisce bene se sia un sifone ma vale la pena tentare di svuotarlo. Usciremo in fretta e alle 8 eravamo da Filippo per l’aperitivo.
Matteo Guiducci
Lorenzo Brustenghi
Stefano Romani