Rilievo Miniere di Valdorbia

25/01/2015, Valdorbia.

Arrivo al Bella Napoli alle 7 e mezzo ed ho subito la bella notizia “neve al cucco”. Reduce da 2 settimane di sinusite mi dico “do cazzo vado”, passo a casa a prendere catene e pala, non si sa mai.
Arrivo a Sigillo e cadono i primi fiocchi.
Saliamo comunque a Pian di Monte, c’è bufera, mi rassicura Romani che è più deciso di me nel rimanere a bordo.
Lorenzo parcheggia più a valle e li riporto su, lui e Matteo entreranno lo stesso al Cucco.
Noi invece ci spostiamo a Valdorbia e dopo mezz’ora spiove, nel senso che diventa tutta neve.
Proviamo a passare il Sentino e poi decidiamo di andare su quella dal lato della statale.
Nel rilevare noto le enormi differenze tra le 2 miniere: l’altra era scavata per utilizzare binari e carrelli, questa invece era per animali da soma.
Cominciamo il rilievo, Romani vede delle chiazze nere sul soffitto, sembra pece, preso campione.
Vedo una striscia di plastica in terra, la ignoro , il solito Romani legge la scritta che c’è su “Esplosivo diametro 70mm”; era la busta di una carica.
Arrivo ad un passaggio che sembra chiuda, tira aria peggio di un uragano, è l’unica giunzione tra le gallerie alte e le 3 uscite basse, ci guardiamo e andiamo avanti cercando l’uscita alta.
Continuiamo a rilevare e seguiamo la direzione Nord-Est.
Dopo parecchio arriviamo in fondo ad una discenderia (rampa per buttare materiale sul livello inferiore), Stefano sale e dice che va.
Vado su e mi viene da bestemmiare, tunnel 3 per 4 che prosegue dritto a destra e sinistra finendo nel nero (solo questo è 140 metri), sul pavimento ammassati ci sono dei travi per puntellare.
Andiamo prima a destra, in fondo si biforca ed a destra sale ripido (quindi c’è un tunnel più alto) mentre a sinistra ci sono alcune stanzette e la scritta uscita che punta sul pieno.
Torniamo ai travi e andiamo dall’altra parte, l’aspetto è veramente bello, il detrito non estratto veniva usato per dei muretti a secco, noto che sono coperti di polvere e ripenso alla carica da 70 mm.
Vi sono arrivi da destra che portano ad un tunnel superiore, alla fine del tunnel c’è una prosecuzione alta a destra ed una bassa a sinistra che probabilmente porta in zone già note, col palmare che lampeggia batteria scarica, decidiamo che siamo stufi.
Sviluppo rilevato 775 metri. 58 caposaldi.
Usciamo e trovo un mucchio di foglie appoggiata sul vetro???? chi cazzo sarà stato????
Ci fermiamo a Scheggia, c’è una pizzeria al taglio discreta.
Mentre mangio arriva il messaggio di Lorenzo, se saliamo risparmiano mezz’ora di bufera.
Comincia ad essere coperto e sui tratti ripidi le termiche cominciano a slittare e si accende la spia dell’antipattinamento,
comunque riesco a salire e li raccatto dal Lepre.
Riprendono la macchina e si va al Villa Anita.

Resoconto di giornata:
Buca che non c’è (e non va): Macchioni e Donnini
Cucco: Brustenghi e Guiducci
Valdorbia, lato statale: Romani e Urbanelli
Valdorbia, lato opposto: Cecchetti (Renegade) e Criscuolo (ecco spiegato lo scherzo)
A rosicare e rompere: Rossi

Per quelli che hanno rinunciato, se il meteo è brutto soluzioni alternative ci sono.

Alessandro Urbanelli