Attacco allo Smussa Anche

19/03/2016, Grotta di Monte Cucco.

Grandi progetti ci siamo fatti per questo fine settimana, l’idea è quella di fare un campo di tre giorni con ingresso il sabato e uscita il lunedì. Saremo in 4, ma solo in due abbiamo intenzioni belliche per tutti e tre i giorni.

Partiamo da Ponte San Giovanni alle 8:30 con due macchine, una con Lucia e Francesco che faranno solo un giorno mentre nell’altra ci sono io (Matteo) e Lorenzo che abbiamo tutta l’intenzione di uscire lunedì. A Pian di Monte troviamo a malapena il posto per le macchine visto il gran numero di mezzi del CNSAS impegnati con le riprese di un video sul soccorso in grotta “hanno usato anche il nostro nuovo rilievo del cucco” e sfruttando l’occasione carichiamo i pesanti sacchi nei loro mezzi e risparmiandoci parte dell’avvicinamento ci apprestiamo ad entrare. La giornata è stupenda un sole estivo e la neve che ricopre parte del monte ti fa quasi venir voglia di non entrare, ma dura ben poco questo pensiero sopraffatto dalla nostra sete di scoperta e la voglia di illuminare quel buio che ancora attende di essere esplorato. Partiamo a scaglioni man mano che ci si finisce di vestire ma al baratro siamo nuovamente una squadra unica fino ad arrivare al Meandro Smussa Anche. Qui inizia la vera avventura, si parte subito con il rilievo fondamentale tassello che in fase di esplorazione da una grandissima mano nel capire cosa ti puoi aspettare andando avanti, la prima parte è quella più tosta sia da affrontare che da rilevare dove finisci gran parte delle energie, terminiamo il rilievo al limite esplorativo dell’ultima volta con i suoi 75 m di sviluppo. Ora inizia la fase della disostruzione e scopriamo che la batteria di Roberto non funziona, ci dobbiamo accontentare solo di una batteria li-po e due originali. La disostruzione ci porta ad una serie di pozzetti facilmente arrampicabili, passiamo io con imbraco e Francesco senza, ma il problema che la strettoia di accesso non è sufficientemente larga per far passare anche Lorenzo con l’imbraco, il quale tenta inutilmente il passaggio più volte, alla fine è costretto all’ulteriore disostruzione del passaggio. Adesso siamo passati tutti e 4 ed il nuovo pozzo di circa 10 m è li che attende di essere sceso, il rumore dell’acqua è forte quasi da rendere impossibili le comunicazioni tra chi è sotto e chi ancora deve scendere, questa serie di approfondimenti del meandro con le dimensioni dei pozzi sempre più larghi ci fanno sognare in grande fino all’ultimo pozzetto che termina in una piccola condotta per far poi sparire l’acqua in una fessura di appena 10 cm con evidenti segni di detrito concrezionato che fa infrangere le nostre speranze.

Tentiamo anche una inutile quanto disperata disostruzione che non porta nessun risultato, rassegnati facciamo qualche foto e rileviamo tutta la parte esplorata disarmando il pozzi appena scoperti. Risalendo Lorenzo nota una fantastica conchiglia incastonata nella roccia, bellissima, foto obbligatoria. Poco prima di terminare il rilievo si rompe nuovamente lo schermo del palmare che non ci impedisce però di completare il lavoro. Ora però siamo a corto di batterie per lavorare anche la domenica e con il palmare rotto siamo costretti ad uscire tutti e 4 rinunciando al campo. Ancora più delusi e preoccupati se il rilievo era recuperabile ci avviamo lentamente verso l’uscita dove arriveremo alle 1:00. La giornata finisce alla pasticceria di Sigillo con la delusione della chiusura del meandro ma con la gioia perché anche questa volta abbiamo portato le nostre luci li dove nessuno era mai stato prima esplorando e rilevando 111 m di nuova grotta.
Non ci arrendiamo, si era fatto tardi ed abbiamo tralasciato una parte da vedere; torneremo a breve riponendo le nostre speranze di riuscire a bypassare la “robusta porta di roccia ben chiusa per gli ingombranti umani”.
P.S. il rilievo lo abbiamo recuperato!

Matteo & Lorenzo