Riarmo a Cul di Bove

11-12/08/2018, Grotta di Cul di Bove

21 agosto sono in un roulotte di amici in Val d Aosta, e aspetto l’alba per salire sul ghiacciaio del monte Rosa.
In queste ore di attesa penso alla telefonata con il Turrini in Grecia che mi chiede di relazionare per i nostri sponsor sul “RIARMO CUL DI BOVE” una piccola relazione con taglio tecnico umanistico della seconda punta di riarmo. Ma ora una parte del mio cervello pensa pure al ponte di Genova “Se è vero che i ponti non crollano per caso” neanche le corde e gli attacchi si staccano senza motivo”, quindi… “quando è ora è giusto mandarli in pensione”.
Matese 11 agosto, primo fine settimana di ferie. In tarda mattinata siamo Io, Ivan Martino, da Perugia Francesco Spinelli con un suo amico Luca Ricci , Lorenzo Scialo e poi gli amici del posto che come sempre accade da queste parti ci accompagnano all’ingresso, Fabio Sciaudone e Federico Di Buccio. Al rifugio Ianare incontriamo anche la Lanzetta e Umberto del Vecchio del Gruppo Speleologico Cai Napoli che vanno ad istallare il campo speleo alla dolina di Pozzo della Neve, parte del ricavato di questo andrà a finanziare ulteriore materiale impiegato per il riarmo della grotta.
Alle 15:00 entriamo con 40 attacchi completi, fix inox placchette e maglie rapide oltre a 50 metri di corda. Nella grotta ne avevamo lasciate altre tre matasse una 20’, una 30’ è una 50’. Riarmiamo il P20 prima del terzo lago poi via diretti al traversone che porta ai rami esplorativi. Li cambiamo tutti gli attacchi perchè ancora erano in alluminio e mettiamo una corda da 10 dove c’era una da nove, con 30 metri di vuoto sotto il culo fa piacere avere un cordina sul traverso più consistente. Doppiamo gli armi e poi recuperiamo due pontonier lasciate li qualche anno fa’ da noi che per primi ci eravamo immersi nei laghi di fango. Proprio a metà del lungo traverso in alto scorgiamo un bel camino ancora di risalite.
Riatterriamo finalmente sul comodo, ci facciamo un tè e lasciamo lì dieci attacchi completi che serviranno per le zone esplorative. Ivan e Lorenzo si incamminano, dietro li segue Luca. Io e Spinelli chiudiamo la fila con una catena di 10 attacchi che impieghiamo per riarmare tutto il terzo lago e altri tratti della grotta. Faccio il buco con il trapano per l ennesimo fix, guardo l’orologio e vedo che sono le 3:00 di notte: mi guarda Spinelli e dice “ questo è l ultimo”. Usciamo alle 6:00 di mattina contenti e soddisfatti del bel lavoro. Andiamo al campo dove ad aspettarci ci sono pasta e un bel piatto di fagioli e i nostri amici campani e molisani risvegliati dal sole e dal nostro arrivo. Torneremo presto. Riarmo Cul di bove: in sostanza è pressoché ultimato.

Quello che si pensa immenso e inattuabile, con la determinazione di pochi (mia e di Turrini) e l’aiuto di tutti è stato concretizzato.
Grazie a chiunque abbia contribuito in qualunque modo o maniera.
Ora possiamo tornare ad esplorare!

Roberto Pettirossi

 

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