Fango

21/12/2019 – Grotta di Monte Cucco
Le previsioni meteo erano chiare, il bollettino della protezione civile non dava speranze, quello che ci attendeva al Cucco sicuramente non era una giornata di sole estivo.
E così siamo io (Matteo), Lorenzo B. Lorenzo S. e Roberto chiusi in macchina a Pian di Monte che attendiamo quale sia il momento migliore per poter uscire, momento che aspetteremo invano e soltanto un illusorio calo della pioggia ci da lo stimolo giusto per affrontare il vento impressionante che fa oscillare la macchina sotto i suoi colpi e la pioggia fitta che viaggia orizzontale fregandosene della gravità e che ci colpisce come fossero spilli. Dopo qualche tentennamento decidiamo di avviarci affrontando le intemperie fino all’ingresso. Entriamo e tra uno slalom e l’altro superiamo cascate d’acqua che raramente si possono incontrare nella parte turistica, si scende rapidamente fino alla base del Gitzmo, qui ci liberiamo degli imbrachi e proseguiamo fino alla strettoia di accesso agli Urbinati. I Gioielli del Torinese sta diventando un passaggio simpatico dove poter ridere e scherzare delle disavventure altrui. Superato il passaggio ci dividiamo in due squadre, io e Roberto al rilievo mentre i due Lorenzo allo scavo iniziato l’ultima volta sopra la condotta l’Infarto. Iniziamo con il rilevare la galleria che parte esattamente sopra la strettoia d’ingresso della Regione Urbinate, non ci siamo mai infilati in questa condotta e non sappiamo dove porti e se magari da li si possa bypassare la parte stretta (se così fosse non oso immaginare la reazione di Lorenzo). La percorriamo tutta fino ad arrivare su un tappo di fango (x fortuna), l’ennesimo che si può trovare in queste zone, scendendo effettuiamo il rilievo per un totale di 59m. A questo punto ci inoltriamo su 2001: Odissea nell’Ospizio fino al primo ringiovanimento che si incontra lungo la galleria fossile, qui prendiamo la parte a monte del ringiovanimento ed iniziamo al risalita di questo stretto meandro. I primi 20/30 metri erano già stati rilevati da me e Lucia quasi tre anni fa quando eravamo entrati per la prima volta nella parte fossile per poi accantonare il lavoro dando la priorità ad altre zone del Cucco fino a quest’ultimo periodo. Devo ammettere che me lo ricordavo più comodo, ma in fin dei conti senza l’imbraco si lascia percorrere senza troppi problemi. Ritroviamo il caposaldo che avevo lasciato con Lucia ma decidiamo di percorrere tutto il meandro per poi rilevarlo in uscita.
Cosi ci alterniamo io e Roberto alla ricerca del passaggio più comodo fino ad arrivare su un punto dove sembra calare di dimensioni, decidiamo di non andare oltre e fissato il nuovo caposaldo torniamo indietro rilevando fino ad agganciare il rilievo al precedente caposaldo fisso. Rileviamo 65m portando la Regione Urbinate oltre al chilometro e mezzo con ancora diverse cose da terminare. Tornati su 2001: Odissea nell’Ospizio notiamo che il sacco da noi lasciato era ancora lì il che significa che la coppia Lorenzo + Lorenzo sta in zona scavo il che ci fa ben sperare. Decidiamo di raggiungerli affrontando anche noi l’Infarto e una volta usciti troviamo due esseri completamente ricoperti da fango, hanno scavato prima la condotta che gli avevo suggerito io ma senza successo poi si sono spostati di qualche metro trasformandosi in ruspe e spostando una quantità di fango impressionante su quella che sembra essere una bella condotta ipogenica. Unico problema che il fango è veramente tanto e non sembra dare grandi speranze nel breve termine quindi decidiamo di abbandonare almeno per il momento lo scavo e riprendere la strada di casa trasportando i due pesanti sacchi con le corde usate per l’armo del fondo e avvicinarle all’uscita della Regione Urbinate. Arriviamo alla base del Gitzmo, imbrachi e si risale, una volta in cima io e Lorenzo B. Ci stacchiamo e con passo più veloce usciamo prima per prendere quattro pizze al Villa Anita che mangeremo in macchina a Pian di Monte cullati dall’immancabile venticello.

Nello stesso giorno di sette anni fa il GSCAIPG perdeva una colonna portante di questo gruppo. Oggi più che mai mi piace pensare che era li con noi, Ciao Cri.

Matteo

 

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