Battuta esterna

02/08/2020 – Monte Cucco

Inizialmente era una semplice passeggiata a Monte Cucco con l’idea di rilevare qualche piccola grotta ma poi si trasforma in una prima uscita improvvisata dedicata alla raccolta dati per il progetto di rinnovo del Catasto.

Partecipanti: Matteo, Francesco, Filippo, Valentina, Federica, Pietro, Lorenzo con il suocero Sergio e il cane Susi.

Dopo la consueta colazione al bar le Camille di Sigillo saliamo a Pian di Monte da dove partiamo per la nostra passeggiata. Si decide come obiettivo iniziale la Grotta del Carpino Bianco per poi proseguire sul versante di Faggeto Tondo. Formeremo due gruppi;  Matteo, Francesco, Filippo e Valentina con passo più veloce “anche troppo Valentina” si dirigono verso la prima Grotta facendo una breve deviazione alla vetta di Monte Cucco per un selfie ricordo mentre gli altri saliranno con un passo più appropriato a questa torrida domenica di inizio agosto.

La grotta del Carpino Bianco è interessante per le dimensioni dell’ingresso e la quota dove si apre 1525 slm che se pur di poco è più alta del Nibbio attuale ingresso alto della Grotta di Monte Cucco. Lo sviluppo è di soli 5 metri in quanto una frana blocca un possibile passaggio, effettuiamo comunque il rilievo, fissiamo il bollino e prendiamo le coordinate il tutto compilando la scheda catastale e documentando con foto. Ci raggiungono anche Lorenzo e Federica anche loro dopo aver fatto la vetta del Cucco, restano con noi qualche minuto per poi riprendere il sentiero che li riporta alla macchina, avevano programmato il rientro per l’ora di pranzo. Noi quattro invece proseguiamo il nostro giro dirigendoci alla Fonte dell’Acqua Ghiaccia per poi arrivare alla Buca Futura, importante cavità con un notevole sviluppo e passaggi molto angusti. Qui fissiamo il Bollino, prendiamo le coordinate e compiliamo la scheda catastale sempre con documentazione fotografica dell’ingresso. Terminato il lavoro risaliamo distribuiti a pettine lungo il boschetto che costeggia il fosso  da dove l’inverno scorre l’acqua della fonte per cercare la Buca del Traforo che già in passato cercammo senza successo con Lorenzo. Le vecchie coordinate la posizionano nel boschetto, ma non troviamo nulla, troviamo invece un buchetto sulla sponda destra del fosso sotto una piccola paretina rocciosa, la posizione è lontana dalle coordinate che abbiamo quindi non sappiamo se è lei oppu

re no. L’ingresso è semi ostruito da foglie e terra, con noi solo un martello speleo, non il massimo per intraprendere uno scavo ma ci proviamo uguale. Il fumo dell’incenso che accendiamo ci fa notare il grosso flusso d’aria che viene aspirato dal buco come un ingresso alto. Francesco inizia lo scavo poi ci rinuncia, allora prendo il suo posto e apro un piccolo varco, chiedo a Filippo se vuole entrare visto che era l’unico ad aver portato la tuta speleo con se ma decide di lasciarmi l’onore di sporcarmi. Metto la tuta e mi infilo fino al busto, ancora un mucchio di terra blocca il passaggio, scavo ammucchiando la terra su un buchetto laterale con un venticello che mi rinfresca la testa. Finalmente passo oltre dove si vede la condotta che sale e prende dimensioni leggermente più umane, il soffitto è disseminato di grossi ragni e qualche Dolichopoda, avanzo e la grotta dopo aver piegato verso destra tende ad allargare le dimensioni mantenendo però il soffitto basso, percorro circa dieci metri con un flusso costante d’aria che viene aspirato dalla montagna, mi fermo davanti ad escrementi freschi di qualche animale e decido di non spalmarmi sopra e sporcare la tuta di Filippo lasciando il dubbio di come prosegue la grotta dentro la mia testa. Esco e dopo aver descritto la grotta agli altri fissiamo un bollino con un punto interrogativo e proseguiamo il cammino verso la Grotta di Alberto, qui Valentina ci saluta e torna verso la macchina mentre noi scendiamo fino all’ingresso Galli “basso” di Faggeto Tondo da dove esce una fortissima corrente fredda che ci congela il sudore addosso per fissare il bollino e prendere le coordinate. Da qui fatti pochi metri sempre in discesa si arriva alla Grotta di Alberto o meglio al secondo ingresso aperto meno di un anno fa mentre ero alla ricerca della medesima grotta. Entriamo tutti e tre con Francesco senza casco, luce e pantaloncini corti, non aveva capito che si sarebbe entrati in grotta per rilevare. La grotta presenta le stesse morfologie di Faggeto Tondo con una fauna che varia dai ragni alle Dolichopoda passando per Geotritoni e pure un paio di pipistrelli, in diversi punti “almeno cinque” si trovano mucchi di ossa di animali. Da una delle diramazioni si arriva sotto una frana di detrito da dove filtra una discreta corrente d’aria e il cellulare prende il segnale 4G segno che la superficie o meglio ancora la grotta di FaggetoTondo è dietro quei sassi. Terminiamo il rilievo con 57 metri di poligonale, usciamo e fissiamo il bollino anche dell’ingresso principale della grotta, da qui torniamo alle macchine per essere a Perugia nel tardo pomeriggio.

La sera contattando Euro Puletti per alcune informazioni capisco che la grotta che abbiamo scavato era la Buca del Traforo che stavamo cercando, questo dimostra quanto sia importante il lavoro di aggiornato dei dati del catasto.

Matteo